Un anno di Cine Young

  • di Michele Storelli

Samuel, ti ricordi come tutto è iniziato? 

Da un libro di cinema trovato in casa e poi una lista di film del passato che volevi vedere: Viaggio nella luna, Il mondo perduto, King Kong, Il mago di Oz, Ventimila leghe sotto i mari, Godzilla, Tutti insieme appassionatamente, Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Titanic … E poi quella sera al cinema all’aperto al borgo antico di Collestrada, con tua mamma e tuo papà, a vedere il film di Hayao Miyazaki: una serata magica, con la luna rossa e la streghetta Kiki che faceva consegne a domicilio volando nel cielo della notte estiva a cavallo di una scopa. E infine una promessa, nata da un tuo desiderio: per Natale facciamo un programma in radio? 

Le promesse – si sa – devono essere mantenute, ad ogni costo, come insegna Arnold Schwarzenegger nel classico natalizio Una promessa è una promessa. O come il vecchio Carl Friedricksen del film Up, che promette di visitare le Cascate Paradiso e alla fine ci va, col piccolo boyscout Russell, legando la sua casa a milioni di palloncini colorati. 

Eccoci, allora, da più di un anno a parlare di cinema nella saletta di registrazione di Radio Tadino. Una coppia improbabile di critici cinematografici. Come Carl e Russell, appunto. Il titolo l’hai inventato tu, CineYoung, come tutto il resto in effetti. «Di che parliamo nella prossima puntata?», ti chiedo di solito. «Di SpongeBob», mi hai detto una volta. «D’accordo, io non l’ho visto, faccio i compiti, lo recupero». (Oddio SpongeBob, con quella vocetta stridula e demenziale: l’ora e mezza più lunga della mia vita. Che tortura quell’idiota, non finiva mai! Ti prego, Samuel, non darmi più compiti simili!!).

Ad ogni nuova registrazione ritorna l’adrenalina e la spontaneità nel raccontare i film davanti a un microfono, errori compresi. «Questo film parla che…». E voi lo sapevate che i cani San Bernardo come Beethoven quando sono bagnati e vogliono asciugarsi si “sgrotolano”? O che Harry Potter e Ginny Weasley, una volta diventati adulti, hanno fatto “sbringhete sbranghete”…?  

Una passione, quella per il cinema, che ti ha contagiato, e che ci ha portato dai miei amici perugini del Bar Traumfabrik, la trasmissione radiofonica di cinema in onda su Umbria Radio InBlu. E poi, Samuel, hai spiccato il volo verso il festival di Giffoni (l’unico festival veramente “necessario”, secondo l’autorevole parere di François Truffaut), a luglio scorso, dove hai visto Claudio Bisio, Carlo Verdone e gli attori di Mare Fuori e dove hai conosciuto dei nuovi amici. Quindi a Torino, al Museo del Cinema e alla mostra di Tim Burton nella Mole Antonelliana. E per ultimo c’è stato il calendario dell’avvento cinematografico su Instagram, l’intero mese di dicembre. 

Tutto è cominciato da lì, da Radio Tadino, con tua mamma Elisabetta e tuo papà Alessandro a vegliare sulle nostre chiacchiere di cinema, e con Roberto Casaglia a mandare in onda le puntate.

E Giancarlo, naturalmente, sempre nell’ufficio accanto. Ti ricordi? Lo chiamavamo ogni volta che non riuscivo a far funzionare i microfoni o le cuffie. E ti ricordi quando lo abbiamo “costretto” a fare alcune foto con un pinguino gigante di peluche o con il pupazzo di Dobby (il mostriciattolo della saga di Harry Potter, per chi non lo sapesse)? Giancarlo era sempre lì con noi, si divertiva con noi, tornava bambino anche lui. Tre generazioni di speaker radiofonici fissate per sempre.

“I film sono gli unici sogni che non dimenticherai mai”, ha detto Steven Spielberg. E la radio? Tra qualche anno, quando sarai grande e la tua voce sarà cambiata, potrai riguardare le foto e riascoltare i podcast di questa trasmissione di cinema unica nel suo genere, folle e festosa, che hai fatto quando eri bambino. Chissà cosa ricorderai e se ti riconoscerai, se sarai orgoglioso o no… 

Ma non è questo il momento per pensarci. Molte avventure ancora ci aspettano.

Samuel, di che parliamo nella prossima puntata?