Nell’ambito dell’attività di contrasto al caporalato i Carabinieri hanno deferito alla Procure di Perugia e Spoleto sei persone, un 72enne, un 47enne, un 56enne, un 55enne,
un 62enne e un 33enne, tutti imprenditori italiani operanti nel settore agricolo e in quello
dell’allevamento di aziende ubicate nei territori di Marsciano, Umbertide, Castiglione del Lago e
Bastia Umbra: elevate sanzioni amministrative complessive per oltre 50.000 €.
I reati loro contestati vanno dal caporalato fino a violazioni in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché alla mancanza di idonei presidi antincendio e DPI.
In particolare, le violazioni di maggior gravità sono state riscontrate presso un’azienda con sede
operativa nel comune di Bastia Umbra, dedita all’allevamento avicolo, all’interno della quale sono
stati trovati due dipendenti di origine indiana privi del permesso di soggiorno per lavoro
subordinato in quanto irregolari sul territorio nazionale. Nel corso dell’ispezione è stato accertato
che i due lavoravano e vivevano nella ditta da oltre 8 mesi, dormendo in un locale abusivo ricavata
all’interno dello spogliatoio che versava in condizioni igieniche particolarmente critiche
presentando gravi violazioni alle più basilari norme di sicurezza, come ad esempio la presenza di
bombole del gas posizionate all’interno dello stesso ambiente. Durante il controllo giungeva sul
luogo un terzo lavoratore, di origine peruviana, titolare di permesso di soggiorno ma anch’esso
risultato assunto in maniera irregolare dai proprietari della società.
Il locale adibito ad “abitazione”, adiacente al capannone del pollame, è stato sottoposto a sequestro
da parte dei Carabinieri, mentre non si è proceduto alla sospensione dell’attività trattandosi di
azienda zootecnica. Elevate ammende per un importo pari a 30.000 €.