Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Perugia – Fortebraccio e Sezione Operativa
della Compagnia di Perugia, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare
in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Perugia, nei confronti di due indagati, di origini
tunisine, di 28 e 42 anni, senza fissa dimora, con numerosi precedenti penali.
Gli stessi sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro e a vario titolo, di rapina pluriaggravata,
minaccia e lesioni personali aggravate, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto
abusivo di armi bianche, inosservanza degli obblighi inerenti alla Sorveglianza speciale di P.S. e al
divieto di rientrare nel territorio dello Stato Italiano.
Le indagini hanno consentito ai militari di risalire agli autori di fatti consumati nel maggio scorso
nei pressi della centralissima piazza Grimana del capoluogo, allorquando si sarebbero resi autori, in
concorso tra loro, di due rapine a mano armata nei confronti di cittadini extracomunitari, nonché di
almeno quattro episodi di vendita di stupefacenti, ed un quinto, non perfezionatosi, per l’intervento
dei Carabinieri della Stazione di Fortebraccio.
Gli approfondimenti condotti hanno inoltre permesso di acclarare non solo la particolare efferatezza
del modus operandi dei due nel compiere le rapine (che in un caso ha cagionato alla vittima lesioni
guaribili in 30 giorni), ma anche i successivi episodi di percosse e minacce con armi nei confronti
della parte offesa dal reato che – avendoli riconosciuti per strada – avrebbe richiesto la restituzione
dei beni sottrattigli.
Il primo episodio si è consumato la sera del 19 maggio scorso nel campo da basket di piazza
Fortebraccio, quando la vittima – un giovane straniero di nazionalità marocchina – è stato
avvicinato dai due che gli avrebbero dapprima chiesto se volesse vendergli la cassa bluetooth che
aveva in mano, e, al rifiuto dell’uomo, gli avrebbero strappato di mano prima il telefono cellulare e
poi lo zaino.
Alla reazione della vittima, che cercava di opporsi, uno dei due avrebbe impugnato un’ascia che
nascondeva sotto la giacca e lo avrebbe minacciato di morte se non gli avesse consegnato lo zaino
ed il telefono.
Nei giorni successivi, la vittima, avendo riconosciuto i due rapinatori nella medesima piazza, gli
avrebbe chiesto la restituzione di quanto sottrattogli e – per tale motivo – i correi lo avrebbero
colpito con uno schiaffo e minacciato con un coltello se avesse nuovamente reiterato la richiesta di
riavere i propri beni.
Il secondo episodio è avvenuto invece la sera del 22 maggio, sempre nel medesimo campo da
basket, ove i due avrebbero avvicinato un connazionale 39enne e lo avrebbero dapprima colpito al
volto con un pugno e poi minacciato con un coltello puntato alla gola per rubargli il pc portatile.
Quest’ultimo, riuscitosi a liberare dagli aggressori, avrebbe tentato la fuga, ma raggiunto poco dopo
dai rapinatori, sarebbe stato scaraventato a terra e poi colpito con calci, pugni e con una bottiglia.
Le investigazioni, hanno permesso non solo di risalire all’identità degli arrestati, che sono stati
riconosciuti dalle vittime, ma anche di rinvenire nella disponibilità dei due sia la refurtiva che un
telefono cellulare che i malviventi utilizzavano per concordare la vendita di stupefacente in piazza
Grimana.
Il G.I.P. di Perugia, all’esito della valutazione della richiesta di questo Ufficio, ha riscontrato la
sussistenza di un grave quadro indiziario e cautelare in considerazione sia delle violente modalità
delle rapine perpetrate che della personalità degli indagati, nei cui confronti le precedenti condanne
e le misure in atto non hanno sortito alcun effetto deterrente.
In particolare il Giudice, attesa la recidiva, reiterata, specifica, infra – quinquennale per entrambi, ed
avendo riscontrato il pericolo di reiterazione dei reati e l’evidente inidoneità di misure cautelari
meno afflittive ha emesso nei confronti degli indagati il provvedimento cui è stata data esecuzione
da parte dei militari dell’Arma, che hanno associato i destinatari alla Casa Circondariale di Perugia-
Capanne.