Nella serata di martedì – spiegano in un comunicato i consiglieri Marko Hromis (PD), Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica), Antonio Donato (M5S) e Riccardo Vescovi (Anima Perugia) tantissimi concittadini hanno risposto presente all’appello lanciato dall’auto-costituito Comitato di San Sisto, che da mesi si sta occupando di informare la cittadinanza sul progetto del Metrobus (BRT) che l’amministrazione Romizi ha lasciato in dote alla città di Perugia.
Non è la prima volta che centinaia di persone scendono in piazza coinvolte da confronti diretti e dibattiti sul tema, anche alla presenza di Sindaca, assessori e consiglieri. Un impegno, quello della trasparenza e della partecipazione, che era stato promesso in campagna elettorale da tutte le forze dell’alleanza per la Vittoria, oggi impegnate a mantenerlo.
L’acceso confronto sul BRT continua a palesare preoccupazioni, dubbi e fortissime contrarietà rispetto ad un progetto che ferirà la città senza fornire un’idea d’insieme su viabilità, mobilità e trasporto pubblico. Diverse sono state le soluzioni proposte e recepite, utili per mitigare l’impatto nefasto che lo sciagurato progetto avrà sulla vita dei perugini. Tutto è al vaglio di Sindaca, Giunta e uffici tecnici che lavorano a stretto contatto con il Ministero.
Quello che ci sentiamo di dire in modo fermo e deciso è che ci adopereremo, come Consiglieri Comunali, a tutelare ogni sensibilità e a portare all’attenzione dei decisori ogni legittimo contributo e istanza, siano esse di interesse pubblico o privato. È nostro dovere e nostra volontà.
Nel farlo auspichiamo però di non trovare sulla strada sobillatori, soggetti politici che approvando questo progetto già hanno sfregiato il quartiere e la città, che potrebbero avere oggi la tentazione di dividere ulteriormente la cittadinanza, mettendo gli interessi degli uni contro quelli degli altri.
In gioco non c’è solo il futuro di San Sisto ma di tutta Perugia.
Sono ormai note le difficoltà e le gravi perdite economiche che avremmo nel bloccare il progetto finanziato dal PNRR. Sono altresì note le forti motivazioni che spingono tutti noi, insieme a tanti concittadini e ai membri del comitato, che ringraziamo, a trovare soluzioni che possano salvare il salvabile e apportare modifiche migliorative, senza trasformare tutto in propaganda politica di basso cabotaggio che mortifica la partecipazione popolare”.