Unità Cinofile Antiveleno, in Umbria modello da seguire

Venerdi mattina, presso la Sala Convegni del Palazzo del Broletto, si è svolta la cerimonia conclusiva del progetto pilota a livello nazionale di formazione delle Unità Cinofile Antiveleno, promosso dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Umbria in collaborazione con ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali e Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Pila.

L’evento è stato moderato dal Dott. Massimo Floris, Direttore della Clinica Euroveterinaria e coordinatore delle attività formative. Durante il suo intervento, Floris ha evidenziato l’importanza di una formazione altamente specializzata e pratica, spiegando come il corso, della durata di dieci mesi, abbia fornito ai binomi (composti da conduttori e cani) tutte le competenze necessarie per affrontare il fenomeno dei bocconi avvelenati. Questo problema è infatti una minaccia crescente per la fauna, gli animali domestici e l’intero ecosistema, richiedendo interventi immediati e mirati.

L’Assessore all’Ambiente della Regione Umbria, Roberto Morroni, ha elogiato il progetto, sottolineando come esso rappresenti un contributo fondamentale nella prevenzione di un fenomeno di inciviltà.  Morroni ha dichiarato: “Il progetto formativo delle Unità Cinofile Antiveleno è un passo significativo nella prevenzione degli avvelenamenti, un fenomeno grave per gli animali e per l’ambiente. Questo progetto contribuisce alla salvaguardia degli ecosistemi umbri, valorizzando la collaborazione tra istituzioni, enti e professionisti”. L’assessore ha inoltre evidenziato l’importanza della task force, che sarà pronta a intervenire sul territorio umbro in situazioni di prevenzione ed emergenza.

Successivamente Francesco Grhoman, dirigente del Servizio Foreste e Sistemi Naturalistici della Regione Umbria, ha posto l’accento sul ruolo essenziale delle unità cinofile nella protezione della biodiversità. Grazie a questo progetto, la Regione Umbria potrà contare su un team specializzato in grado di individuare e bonificare le aree contaminate da bocconi avvelenati, proteggendo così la fauna locale e contribuendo alla conservazione dell’ecosistema.

Anche Paola Tintori, Tesoriere Nazionale dell’ENPA, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa. Il fenomeno dei bocconi avvelenati, purtroppo è molto diffuso in tutta Italia e rappresenta una grave minaccia per animali, ambiente e persone.

Nel suo intervento, Salvatore Macrì, dirigente del Dipartimento Prevenzione della Regione Umbria, ha illustrato scenari di riferimento con cui si affronta il fenomeno dell’avvelenamento degli animali. Il progetto delle Unità Cinofile Antiveleno fornirà un supporto valido nella prevenzione e bonifica delle aree a rischio, contribuendo alla tutela della salute pubblica.

Il progetto, sviluppato come iniziativa pilota a livello nazionale, si fonda su alcuni principi fondamentali:

Prevenzione e protezione: Le unità cinofile sono state formate per individuare e bonificare le aree contaminate da bocconi avvelenati, prevenendo così danni agli animali e contribuendo alla sicurezza pubblica.

Tutela della biodiversità: Il progetto mira a proteggere gli ecosistemi umbri e le specie faunistiche locali, spesso messe a rischio da pratiche illegali come l’avvelenamento.

Collaborazione e sinergia territoriale: Questa iniziativa si basa sulla stretta collaborazione tra istituzioni locali, associazioni e professionisti del settore, creando un modello di buone pratiche replicabile.

Salute pubblica: Contrastando l’avvelenamento degli animali, il progetto contribuisce indirettamente alla sicurezza della catena alimentare e alla protezione della salute umana.

L’evento si è concluso con la consegna degli attestati ai conduttori delle unità cinofile. I binomi, formati da operatori specializzati e dai loro cani addestrati, sono stati in questa occasione ufficialmente accreditati.  Al termine della cerimonia, i partecipanti alla conferenza hanno avuto l’opportunità di incontrare le unità cinofile all’esterno del Palazzo del Broletto per una sessione fotografica.