A un anno dal vile attacco terroristico di Hamas contro inermi cittadini
israeliani anche ad Assisi si ricorda la strage e in particolare il sindaco della
città esprime parole di condanna e soprattutto lancia un forte appello alla
pace sotto l’ideando che ora più che mai è necessario un immediato cessare
il fuoco per porre fine agli orrori che colpiscono la popolazione civile e per
evitare un deflagrare del conflitto.
Condividendo in pieno le parole del presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, il sindaco sostiene che è necessario far tacere immediatamente le
armi in quella terra martoriata da un conflitto che ha già prodotto lutti e
devastazioni efferate. Gli orrori di questa guerra, la morte di tanti innocenti,
devono assolutamente finire, è stato il ragionamento del sindaco, prima che il
conflitto, come sta accadendo in queste ore, si allarghi coinvolgendo altri
paesi. E per questo va allertata con convinzione la comunità internazionale,
vanno mobilitati gli Stati e i popoli amici della pace, affinché tutti si adoperino
concretamente per una soluzione che preveda la creazione di due Stati
indipendenti e sovrani.
A tal proposito il sindaco propone che Assisi, la cui amicizia sociale negli anni
si è sempre espressa verso i due popoli israeliano e palestinese, e l’Umbria
tutta abbiano un ruolo come terra di pace e di dialogo aperto, ispirato da San
Francesco e da Aldo Capitini, e diventino sedi per un percorso negoziale di
pace.
Oltre all’appello alla pace, va perseguita a tutti i costi la strada della
liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, e va espressa preoccupazione
e ferma condanna per le condizioni in cui si trovano i civili a Gaza, vittime di
morte sofferenze indicibili.