Nuovo attacco al governo di centrodestra della Regione dell’Umbria da parte del segretario regionale del pd Tommaso Bori in merito alla parifica di bilanco della Corte dei Conti: “Sostanziale bocciatura del bilancio regionale alla Corti dei Conti. Da Montefalco alla Regione è sempre Rosso Donatella. E gli umbri pagano il conto.
Continua la scia di disastri di Donatella Tesei, che lo spin della campagna elettorale vuole raccontare come emblema della competenza e della concretezza e che invece, nella realtà, non fa che collezionare catastrofi, lasciando le amministrazioni che dirige, del caos.
La sua brillante carriera è iniziata con la sindacatura a Montefalco, durante la quale Tesei ha accumulato un buco di bilancio più simile ad un cratere, che i cittadini stanno ancora pagando con le tasse alle stelle, come previsto dal Piano di rientro approvato dalla Corte dei Conti.
La parabola di Donatella Tesei prosegue oggi in Regione, dove la Corte dei Conti continua ad attestare plasticamente l’incapacità amministrativa di Tesei, bocciando nella sostanza il suo bilancio e non parificando la parte della Sanità, con tutte le conseguenze pratiche che questo comporterà.
C’è un vero e proprio “filo rosso” della brillante Tesei: l’incapacità amministrativa e politica che gli umbri sono stanchi di dover sopportare.
La replica pomeriggio di venerdì è arrivata da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, UDC, Alternativa Popolare, Tesei
Presidente: “Dopo lo sciacallaggio sulla sanità e sulle disabilità, oggi la sinistra fa mistificazione sulla
questione dell’udienza di parifica del bilancio regionale 2023. Il bilancio è stato parificato,
la notizia è questa, ma è giusto che gli umbri sappiano come sono andate le cose. La Procura
della Corte dei Conti ha chiesto al collegio di non parificare il bilancio della regione stante,
a giudizio della stessa, il dubbio di legittimità sul finanziamento di Arpa con il fondo
sanitario regionale piuttosto che con il bilancio regionale.
La Regione Umbria fin dal 1998 ha sempre operato così. Così operano tutte le regioni
italiane, così come previsto dalla legge regionale e da quella nazionale. Arpa è stata istituita
proprio per assorbire, a parità di costi, alcune funzioni delle Asl in materia di misure
preventive della salute pubblica. La Regione, prudentemente, alla luce del rilievo ha istituito
con il proprio bilancio un fondo di accantonamento pari all’importo trasferito dal fondo
sanitario.
Il collegio ha respinto la richiesta della procura parificando il bilancio regionale (d’altronde
è il bilancio consolidato – enti e partecipate – più virtuoso della storia della regione), con
l’unica eccezione di questo punto su cui è stato rimesso alla Corte Costituzionale di chiarire
la corretta interpretazione della legge che, in ogni caso, avrà effetto per tutta Italia e per tutte
le regioni italiane. Si tratta di un problema puramente tecnico che non inficia né il bilancio
né la qualità del lavoro fatto.
Quello che stona in tale contesto è la solita speculazione dell’ammucchiata larga di sinistra,
capeggiata dal segretario PD Bori che ancora una volta si produce in uno spettacolo
vergognoso, scrivendo falsità e dimostrandosi il solito “spacciatore seriale” di fake news. La
sinistra poi che fa la morale sui dissesti economici è comica: Terni, Perugia, Umbria
mobilità, Comunità Montane, Monteluce e così via. Basterebbero a ricordare la loro
gestione dei conti sulle tasche degli umbri. I conti della regione sono per fortuna sani, così
come lo è il bilancio della sanità. Insanabile è invece l’arroganza e la supponenza di
personaggi improbabili di cui la politica e l’Umbria possono fare tranquillamente a meno”.