Con il Governo impegnato a emanare i decreti attuativi della Riforma fiscale, così come previsto dalla legge delega 111 del 2023, l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Odcec) della provincia di Perugia ha voluto fare il punto della situazione, analizzando strategie e obiettivi della Riforma fiscale 2024, organizzando nel capoluogo umbro un convegno ai massimi livelli, a cui hanno partecipato esperti e autorevoli rappresentanti nazionali delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. In particolare, all’evento che si è svolto venerdì 18 ottobre al Teatro del Pavone, riaperto al pubblico per l’occasione dopo anni di lavori di riqualificazione, sono intervenuti tra gli altri il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, e il senior adviser nazionale di Confindustria, Stefano Santalucia. I lavori sono stati aperti da Enrico Guarducci, presidente dell’Odcec di Perugia, con i saluti di Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, dal generale Ignazio Gibilaro, comandante interregionale dell’Italia centrale della Guardia di Finanza.
Con la Riforma fiscale “siamo molto molto avanti – ha dichiarato il viceministro Leo – perché già abbiamo in Gazzetta ufficiale tredici decreti legislativi di riforma, altri due sono all’esame delle Commissioni parlamentari, quindi, stiamo procedendo con ritmi serrati proprio per cambiare rapporto tra fisco e contribuente. Vogliamo che si dialoghi tra amministrazione finanziaria e contribuente, vogliamo evitare contenziosi, vogliamo evitare accertamenti pesanti, quindi mano tesa ai contribuenti onesti che vogliono collaborare con il fisco, ovviamente inflessibili nei confronti di coloro i quali fanno frodi o simulazioni”.
“Al momento, in attuazione della delega ricevuta dal Parlamento – ha spiegato Guarducci –, il Governo ha emanato numerosi decreti legislativi, alcuni dei quali contengono norme di legge ‘autosufficienti’; altri, invece, richiedono testi attuativi di vario tipo come decreti ministeriali, regolamenti, provvedimenti del direttore delle Entrate o determine delle Dogane, quindi ancora, per la piena attuazione della delega c’è molto da fare, ma sta positivamente emergendo il tentativo, da parte del Governo, di sviluppare un nuovo un rapporto di collaborazione tra contribuente e amministrazione finanziaria fondato, anziché sul ‘sospetto’ sulla ‘fiducia’”. Guarducci ha anche voluto sottolineare la centralità della riforma fiscale, quale fattore indispensabile per la crescita economica: “In un periodo complesso come quello che stiamo vivendo in questa fase storica, è necessario affrontare le riforme con coraggio abbandonando stereotipi del passato. La riforma fiscale in atto sta seguendo i principi dettati dalla legge delega orientati alla crescita economica, alla prevenzione e alla riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale, alla riduzione della pressione fiscale, alla semplificazione e alla razionalizzazione, rivisitando gli adempimenti dichiarativi e le modalità di versamento di imposte e tasse. Di tali cambiamenti ne beneficeranno in primis i contribuenti, ma soprattutto la nostra categoria soverchiata da inutili e pressanti adempimenti”. “Siamo molto molto avanti – ha fatto il punto il viceministro Leo – perché già abbiamo in Gazzetta ufficiale tredici decreti legislativi di riforma e altri due sono all’esame delle Commissioni parlamentari. Stiamo procedendo a ritmi serrati proprio per cambiare rapporto tra fisco e contribuente. Vogliamo che si dialoghi tra amministrazione finanziaria e contribuente, vogliamo evitare contenziosi, vogliamo evitare accertamenti pesanti, quindi mano tesa ai contribuenti onesti che vogliono collaborare con il fisco, ovviamente inflessibili nei confronti di coloro i quali fanno frodi o simulazioni. Vogliamo fare in modo che la popolazione sia assolutamente allineata con gli obiettivi dello Stato e quindi dobbiamo creare un’assoluta sinergia tra Stato e contribuenti. Poi dobbiamo cercare di attirare i capitali dall’estero e lo dobbiamo fare perché se i soggetti esteri vengono in Italia e hanno un territorio favorevole allora potranno fare occupazione far crescere la nostra economia”.
Infine, il presidente Guarducci ha anche voluto fare un richiamo al concordato preventivo biennale: “Il nostro Consiglio nazionale ha avanzato richiesta del rinvio della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi, fissata per il 31 ottobre, nella quale dovrà essere esercita l’opzione per l’adesione alla proposta dell’Agenzia delle Entrate a definire il reddito per il biennio 2024-2025. Purtroppo la richiesta è stata respinta, pur essendo pervenuti solo in prossimità della scadenza i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e la novità dell’ultimo momento della sanatoria per i redditi dal 2018 al 2022, riservata a coloro che aderiranno alla proposta di concordato. Ciò mortifica ancora una volta il lavoro dei nostri iscritti e le promesse di cambiamento sembrano ancora lontano dall’essere realizzate”.