Nocera Umbra: applicato il “Daspo Willy” a una persona dopo una lite al bar

Nei giorni scorsi i Carabinieri hanno notificato a un 54enne di Nocera Umbra, gravato da
precedenti di polizia, il provvedimento del “Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali di
pubblico intrattenimento” (cd. “Daspo Willy”), della durata di 18 mesi, che gli inibisce la
frequentazione di un esercizio pubblico del posto.
Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti condotti dai Carabinieri di Nocera Umbra in
relazione a diverse segnalazioni giunte all’Arma. In particolare, tra gli ultimi episodi
segnalati, si evidenzia un’aggressione, ad opera del 54enne, avvenuta all’interno
dell’esercizio pubblico in questione, ai danni di un concittadino, colpito con una testata, che
è dovuto ricorrere a cure mediche presso il locale ospedale.
Il Questore della Provincia di Perugia, Fausto Lamparelli, esaminati gli atti e la proposta
formulata dal Comando Compagnia di Nocera Umbra, che ha svolto gli accertamenti nel
merito dell’accaduto, in considerazione delle modalità con cui si era svolto il fatto e
l’allarme sociale creato, ritenendo la condotta tenuta dall’uomo tali da determinare una
situazione di grave pericolo e turbativa dell’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di tutelare
i cittadini che sono soliti frequentare quei luoghi ed evitare il ripetersi di episodi analoghi,
ha adottato nei loro confronti la misura di prevenzione personale del Daspo Willy.
Il provvedimento dell’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza vieta al destinatario
l’accesso all’esercizio per la prevista durata, nonché lo stanziamento nelle immediate
vicinanze dello stesso.
Il “Daspo Willy” costituisce una misura di prevenzione personale di competenza del
Questore, che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”, la cui
disciplina è stata potenziata nel dicembre 2020, dopo i tragici fatti che portarono
all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro (Roma).
La violazione del provvedimento citato integra un autonomo delitto, punito con la reclusione
da 6 mesi a 2 anni e la multa da 10 a 24 mila Euro.