Profondo dolore e sincero cordoglio per la tragica scomparsa di Riccardo Coccolini, un uomo che ha dedicato la sua vita alla tutela dei diritti dei lavoratori, con passione e determinazione – così lo ricorda l’assessore regionale Francesco de Rebotti. Il suo stimabile impegno sindacale come rappresentante della Fiom Cgil è stato un esempio di dedizione e responsabilità, sempre rivolto alla difesa della dignità del lavoro. In questo momento di grande tristezza – ha concluso l’assessore – mi unisco al dolore della sua famiglia, degli amici e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne l’umanità e l’instancabile operato.”
“Riccardo Coccolini è stato e resta un grande dirigente sindacale della Cgil – viene riportato in una nota di Cgil – anzi, come avrebbe precisato lui, della Fiom Cgil. È stato anche un amico e un compagno leale”.
“Il nostro è un mestiere – si spiega nel comunicato del sindacato – più precisamente una passione, molto particolare. I problemi degli altri, diventano problemi di tutti e perciò anche tuoi. Riccardo ha interpretato in pieno questa missione. Un uomo per bene, che si mette a disposizione di una causa, di una ragione. Ha combattuto le ingiustizie sempre, ovunque le vedeva, in fabbrica, nella sua Tatry, in Cgil, nella sua Passignano e in qualsiasi luogo frequentasse. In uno dei tantissimi post che lo hanno ricordato, una nostra compagna l’ha definito carismatico: è certamente l’aggettivo che più gli si addice.
Il carisma del leader, il sindacalista che non ha paura di affrontare l’avversario o le avversità. Il compagno che vorresti al tuo fianco nelle situazioni di difficoltà, che non ti volta le spalle, che non trova scuse per abbandonarti, che non si arrende mai. Che non giudica le persone a seconda del ruolo o dei soldi di cui dispongono, ma per le capacità che hanno, per la lealtà che esprimono. Se ne è andato dando un segno indelebile della sua smisurata passione e dedizione alla causa dei lavoratori, mentre seguiva l’ennesima vertenza e combatteva l’ennesima ingiustizia, mentre guidava con coraggio il suo popolo alla ‘ribellione’, dando tutto sé stesso, fino all’ultimo secondo.
Riccardo Coccolini ha dimostrato di essere un vero sindacalista. La mattina in via del Bellocchio 26 non sarà più la stessa senza di te, compagno e amico nostro”