Liste d’attesa, Tesei : “Chiarire le 30mila prestazioni recuperate”. Proietti: “Modello organizzativo rivoluzionato”

Alta tensione nel corso dell’ultima seduta di Assemblea Legislativa dell’Umbria in cui la minoranza con la consigliera della Lega Donatella Tesei ha chiesto chiarimenti “sui 30mila 600 posti in più per l’abbattimento delle liste d’attesa e le  nuove modalità di comunicazione di cui parlano i giornali. Ma anche di  chiarire se ci sono atti che assegnano ulteriori risorse alle Aziende  sanitarie e alle aziende private”. La Presidente della Regione Stefania Proietti ha specificato “che da quattro settimane, con l’arrivo della nuova direzione generale sanità, si  è completamente rivoluzionato il modello organizzativo: è stato nominato il  Ruas, il responsabile unico di assistenza sanitaria, ruolo che doveva essere assegnato entro il 30 ottobre 2024; è stata convocata l’unità di assistenza  sanitaria ovvero una cabina di regia, e sono state coinvolte direttamente  tutte le aziende sanitarie per un’analisi dei percorsi di tutela che si  erano generati”. “In base all’analisi delle direzioni delle aziende, le Asl  hanno pianificato le azioni per recuperare tutte le liste di attesa generate  con incrementali aumenti di disponibilità delle agende di specialità. La cabina di regia, formata dalla direzione sanità regionale e dalle direzione  della quattro aziende sanitarie, si riunisce ogni martedì mattina al  Broletto. Inoltre tutte le sere si tiene una direzione tecnica con il Ruas e  con Punto zero, per verificare le azioni e monitorare le azioni correttive  necessarie per adeguare l’offerta alla esigenze che vengono rilevate.  Vengono monitorate le tecniche di chiamata, e viene fatta un’analisi dei  percorsi di tutela accumulati e pianificata una parte aggiuntiva pubblica.  Vengono quindi contattati i pazienti in attesa, effettuando fino a tre  chiamate, con telefonate per essere certi di non sprecare qualsiasi  appuntamento. In questo modo ci sono persone che hanno accettato  l’appuntamento, altre che hanno chiesto di essere cancellate perché  avevano già effettuato la prestazione con i percorsi di tutela, altre che  hanno chiesto di rimanere nei percorsi e che verranno ricontattati. Chi non  risponde riceve un sms per contattare un numero dedicato”. Per la questione del ricorso ai privati la Proietti ha spiegato che “parliamo di privati convenzionati, ovvero lo 0,4 del fondo sanitario, dei 7  milioni per l’Umbria che dal 2024 il Governo ha obbligato a destinare ai  privati. Appena arrivati abbiamo scoperto che c’era un residuo di un  milione non speso e abbiamo chiesto alle aziende di usarli immediatamente.  Questo ha fatto sì che ci sia stato un recupero delle liste anche con  l’aiuto dei privati convenzionati, grazie a questi residui che abbiamo trovato”. Nel corso della seduta è stata bocciata dalla maggioranza la proposta di risoluzione della minoranza con cui “si impegnava la Giunta a fornire tutta la documentazione  amministrativa circostanziata relativa alla riduzione delle liste d’attesa  sanitarie pari a 30.600 prestazioni aggiuntive, comprensiva anche della  certificazione delle coperture finanziarie per le 26.100 affidate alle  strutture sanitarie pubbliche e per le 4.500 in capo alle strutture private,  oltre che il numero delle prestazioni erogate e le relative tempistiche. Ma anche a fornire i verbali dei confronti con le organizzazioni sindacali o gli  eventuali accordi sottoscritti con le medesime organizzazioni in merito alle  prestazioni sanitarie aggiuntive da realizzare”