Lavoro femminile in Umbria: meno assunzioni rispetto agli uomini

Lavoro femminile in Umbria: meno assunzioni rispetto agli uomini,

più precarietà e settori limitati

Imprese, nella regione un quarto (oltre 23mila) sono guidate da donne

e il 28% ha intrapreso percorsi di sostenibilità ambientale, 

con la provincia di Terni che vede salire questa percentuale al 35%

Il Presidente Mencaroni: “Tante ombre, ma anche varie luci, come l’aumento  del tasso di occupazione femminile,      che in Italia è cresciuto e che oggi in Umbria è al 63,8%, settimo miglior risultato in Italia,

contro il 53,6% della media nazionale e il 60,8% di quella del Centro”.

Tutti i dati del report dell’Ente Camerale per l’8 Marzo

Il report della Camera di Commercio dell’Umbria. Anche nella regione l’occupazione femminile rimane inferiore a quella maschile, con forti squilibri nella distribuzione settoriale e una maggiore incidenza di contratti precari. Le donne trovano spazio soprattutto nei servizi e nel commercio, ma restano marginali nei ruoli tecnici e specializzati. Inoltre, i dati evidenziano un divario nelle possibilità di accesso al mercato del lavoro, con solo il 19% delle assunzioni esplicitamente destinate alle donne, contro il 34% riservato agli uomini. Per quanto riguarda le imprese femminili umbre, che rappresentano un quarto delle imprese totali, il 28% ha intrapreso iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, con una particolare concentrazione nella provincia di Terni. Ma il loro numero è in calo.

I dati sulle assunzioni delle donne da parte delle imprese sono del Rapporto per l’intero anno 2024, curato dal Sistema Informativo Excelsior e dal Ministero del Lavoro.  Excelsior è ormai un cult, un vero e proprio punto di riferimento sulle previsioni di assunzioni da parte delle imprese a livello nazionale, regionale e provinciale.

La dichiarazione: 

Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: Ci sono ancora molte ombre, e a diversi livelli, sia nell’accesso al lavoro, sia nel tasso di precarietà, sia nei percorsi di retribuzione al lavoro delle donne rispetto agli uomini. Ma passi avanti sono stati fatti nel ridurre, con l’obiettivo finale di cancellarlo, il gender gap nel mondo del lavoro a cominciare dall’aumento del tasso di occupazione femminile, ossia quante donne lavorano sul totale delle donne in età da lavoro, che tuttavia resta ancora più basso di quello degli uomini. E qui mi piace sottolineare che l’Umbria brilla, perché il tasso di occupazione femminile nella nostra regione è oggi del 63,8% (ossia lavorano 63,8 donne su 100 in età da lavoro), contro il 53,6% della media nazionale e il 60,8% del Centro. E mi piace sottolineare, sul fronte delle imprese, che non solo un quarto delle aziende umbre sono femminile, la quarta percentuale più alta d’Italia, ma che il 28% delle imprese femminili umbre ha intrapreso iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, con una particolare concentrazione nella provincia di Terni, dove tale percentuale raggiunge il 35%. Questo per dire, nel giorno della Giornata Internazionale della Donna 2025, che occorre certamente guardare alle ombre e rinnovare l’impegno a dissolverle per un’effettiva pari opportunità tra donne e uomini, ma che occorre anche guardare a qualche traguardo che è stato intanto raggiunto. La Camera è attentissima a questi fenomeni e al suo interno può contare sul CIF (Comitato per l’Imprenditoria Femminile), il cui ottimo lavoro di animazione e formazione è prezioso per monitorare la situazione e accompagnare l’imprenditoria femminile umbra nel suo percorso di crescita e crescente qualificazione”.