“È un metodo che non condividiamo – dichiara Elena Tortoioli, Presidente di Terranostra Umbria, l’associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica – soprattutto perché parliamo di un provvedimento che incide direttamente sull’attività di decine di imprese agrituristiche. Sarebbe stato doveroso attivare prima un percorso di ascolto e di confronto con le rappresentanze di categoria, così da dimostrare attenzione alle esigenze e al lavoro delle imprese del territorio”.
Coldiretti e Terranostra restano convinte, come già precisato, della necessità di prevedere l’esonero dall’imposta di soggiorno per gli ospiti delle strutture agrituristiche, realtà che per loro natura si rivolgono ad un turismo rurale, esperienziale e legato al mondo agricolo, ben diverso da quello urbano.
“Gli agriturismi sono prima di tutto imprese agricole – sottolinea Anna Chiacchierini, Presidente Coldiretti Perugia – spesso situate in aree marginali o ai confini del territorio comunale, che non usufruiscono in modo significativo dei servizi cittadini. Applicare indiscriminatamente l’imposta significa non riconoscere la specificità del settore e rischia di penalizzare ulteriormente chi già opera in contesti complessi”.
Anche nell’ipotesi in cui non venisse riconosciuto l’esonero, Coldiretti e Terranostra evidenziano l’inadeguatezza di una mera equiparazione tra il sistema di classificazione alberghiero “a stelle” e quello agrituristico “a girasoli”.
“I girasoli – precisa Tortoioli – non indicano un livello crescente di lusso o di servizi, ma il grado di connessione con il mondo rurale, l’ambiente e l’attività agricola. Si tratta di una differenza strutturale e culturale che non può essere ridotta a una distinzione formale o a scarti tariffari minimi”.
“Chiediamo quindi – riferisce Chiacchierini – un incontro con l’Amministrazione comunale di Foligno, al fine di avviare un dialogo costruttivo e individuare soluzioni eque e rispettose della specificità dell’agriturismo, patrimonio economico, sociale e ambientale del territorio. Quella dell’imposta di soggiorno, tra l’altro, come continuiamo a ripetere – conclude Chiacchierini – è sicuramente una ‘partita’ che dovrà coinvolgere, nel prossimo futuro, in maniera sempre più omogenea tutti i Comuni umbri, armonizzando il più possibile azioni e regolamenti che vengono messi
